giovedì 18 settembre 2008

Fame #2

Più perdo me stesso, più divengo vuoto. Ed il vuoto va riempito. Amore entra in me. E si attacca alle mie ossa. Il suo volto, il suo corpo, la sua essenza con me, dentro me lungo tutte le ore del giorno. Ma non posso più dirle nulla. E la censura che impongo al mio divenire nell'Amore nutre lo spettro della Rabbia. E mentre l'umiltà mi imporrebbe di non desiderare e di non desiderare di non desiderare, non posso fare a meno di sperare che tutti i pallanuotisti affoghino. Che doni portate all'umanità, falsi idoli trasudanti di cloro? Cloni al disinfettante, gioventù e muscoli votati al nulla, bistecche da macello, neppure degni di essere chiamati esseri viventi, siete meno di un bove, meno di un verme.

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