giovedì 27 settembre 2007

Giovedì 4 di 4

Oggi sto male, ma, per fortuna, è un male fisico: raffreddore e mal di gola, forse un poco di febbre. Questo non mi impedirà di essere ai tavoli questa sera. Però, forse perchè non c'è spazio per ora nella mia testa che per la sonnolente estatica indolenza da aspirina, non sto costruendo alcun cupo castello di mattoni di disperazione. La sera è ancora lontana, ma non credo che finchè l'avrò di fronte interiorizzerò alcunchè. Altre occasioni che mi sono creato per soffrire: la cena di sabato (che forse lei c'è o forse no) e domenica a Finale (idem). Non voglio arrendermi alla febbre. Non voglio fermarmi. A rischio di crollare. A rischio di spegnermi.

martedì 25 settembre 2007

Giallo in mezzo al torrente



E' finita l'Estate ed anche nel Regno delle Pantegane, il verde si colora di bellezza. E gli amori rifiutati, e le occasioni forse perse, forse solo sognate, si disperdono nelle strane brezze umide che accarezzano il terreno secco. Non è ancora tempo di uccidere, nè tempo di perdonare.

Luna e marea

Non incontrala giovedì, che era chissà dove, non chiedere, non ti interessa, e non incontrarla ieri sera, perchè non è venuta, non lo so, non ti interessa, in qualche modo ha evitato che la tristezza colpisse come un'onda improvvisa, venendomi invece incontro come una placida marea crescente. Ed anche la luna sorride, mentre si fa piena.

giovedì 20 settembre 2007

Giovedì 3 di 4

Giovedì. Oggi ho poco tempo. Ma il sentimento è lo stesso, anche se l. è tornata.

martedì 18 settembre 2007

In memoria di Robert Jordan

Ho appena letto che due giorni fa, il 16 settembre, se ne è andato Robert Jordan. Per chi non lo conoscesse, RJ era uno scrittore americano che ha riportato nella lista dei best sellers le lunghe saghe fantasy. "La Ruota del Tempo" era una saga progettata prima in 6 poi in 12 volumi che descriveva, semplificando al massimo, "una" lotta del Bene contro il Male in un universo dal tempo ciclico e dai destini predeterminati. Al massimo della fama e al termine dell'undicesimo volume, a RJ era stata diagnosticata una rarissima malattia del sangue che l'avrebbe portato alla tomba in poco tempo. Dal cinico punto di vista del lettore è una disdetta: inizieranno dispute su chi debba finire il lavoro, gli appunti sono in mano alla moglie e alla famiglia, l'ultima entrata sul suo blog era proprio contro i progetti che la TOR Books stava elaborando in prospettiva della sua dipartita. Etc. Io sono al quarto libro come lettura ed ho già in biblioteca i restanti sette. Andare avanti nella lettura di quello che comunque rimarrà un'epica incompiuta mi darà, credo, una strana sensazione di ineluttabile impossibilità esistenziale, di naufragio delle speranze, di assenza di prospettiva. Come se la Rowlings fosse scomparsa prima di completare il settimo libro di Harry Potter: qualsiasi cosa sarà pubblicata non si saprà mai se rispetti in tutto e per tutto le intenzioni dell'autore, risulterà comunque, se non falso, quantomeno artificioso. Magari ci saranno varianti, oppure, in futuro, finali alternativi. In Italia, tempo fa, un possibile capolavoro si è trasformato in un pastrocchio: "Memorie del presbiterio" iniziato da Emilio Praga, sulla soglia della tomba, come misteriosa fantasia post-romantica, tinta di melodramma da Roberto Sacchetti e, alla morte di quest'ultimo, completata di fretta da un imprecisato amico dei due.

lunedì 17 settembre 2007

Anni '70


Sono nato troppo tardi

venerdì 14 settembre 2007

solo una maiuscola una virgola e un punto

Non credo che riuscirò mai a perdonarmi per aver potuto credere potesse essere possibile illudermi che fosse concepibile la realizzazione di una storia tra due persone che si erano incontrate per caso tanti anni fa e conosciute man mano sino a che una delle due indovina quale non si è accorta di essere innamorato qualcun altro forse anche io si sarebbe accontentato di coltivare in privato questa passione senza fare in modo che fosse palese quel che avrebbe dovuto rimanere nascosto mentre qualcun altro forse io ha reso via via anche più esplicita cosa perché in fondo lei non aveva nessuno era sola come te aveva in parte i tuoi stessi interessi e vi divertivate a fare le cose insieme in modo che non si sarebbe stupito nessun che dopo più di un anno di assidua ma aspetta in realtà non è messa in conto l'improponibilità fisica e caratteriale di uno dei due indovina quale ed il fatto che non c'è mai stata un'attività in cui non foste almeno in tre certo magari eravate soli voi due prima e dopo e le lunghe chiacchierate in auto e non sai quanto mi manchi e quanto vorrei piangere e buttarmi per terra in ginocchio a supplicarti e al tempo stesso non fare come faccio ostentando una freddezza che non sento, un livore maligno che consuma i miei fine settimana.

giovedì 13 settembre 2007

Giovedì 2 di 4

E' di nuovo giovedì. Imbottito di caffeina mi butto in milioni di progetti. Per me o per non pensare a Lei. Ma stasera, poche ore, le sarò di nuovo affianco. E per qualche giorno a seguire sarò anientato. Oppure annientato? Oppure, chi se ne frega. Lo faccio per me in fondo: io mia unica bussola, un ago che punta verso il nulla. Atarassia magnetica. Ti fisserò negli occhi e ti dirò:"Ti amo. Fottiti." Non c'è cattiveria più grande che dire no all'amore. Non chiamarmi amico.

lunedì 10 settembre 2007

Lamento e prospettiva

Io sono il cantore cieco in mezzo all'autostrada, sono la monetina rifiutata dal distributore automatico, sono il fondo opaco in una tazzina di caffè, sono la madonna che si masturba ai piedi della croce, sono il macellaio che mostra agli amici la sua laurea in medicina, sono il nostalgico che detesta il passato, il progressista deluso dal futuro, io sono colui che è attratto da ciò che non può attrarre, sono il letto sfatto di un insonne incontinente, sono il fondo del barile, sono la persona con cui non si può essere che amici, sono l'inutile avanzo di un'epoca decadente, io sono lo sconfitto dalla storia, io sono solamente solo.

Non è la prima volta che l'idea di abbandonare tutto attraversa la mia mente. Partire per un viaggio senza meta alla ricerca delle fonti del fiume Serenità. Lo zaino in spalla, abbandonarsi alla strada, immemore di quel che si è stati e proiettato verso il nulla. Non ho futuro, comunque.

giovedì 6 settembre 2007

Il Dottor Castrovalva /6

Ero incuriosito da quell'ultima sua affermazione. Non tanto per quanto enunciava, dato che le conseguenze dell'azione descritta non parevano essersi ancora tradotte in opacità delle superfici o in trasandatezza dell'ambiente, quanto per il tono in cui era stata enunciata. In quel tono c'erano al contempo tristezza, noia, rabbia, delusione ed un senso inqualificabile di liberazione. Intuendo cosa stessi pensando, Castrovalva tenne a precisare: "Non l'ho mai toccata. Era un gioello d'ebano dentro una teca. Ogni tanto mi premuravo di controllare se c'era ancora, ma il più delle volte davo per scontata la sua presenza. Ora che non c'è, mi manca. Ed al tempo stesso rimpiango il tempo in cui è stata con me, perchè so che chi la possiede ora ha un rapporto con lei che io non mi sarei mai sognato di avere, o anche solo di chiedere: ero felice di averla con me e sapevo non avrebbe mai accettato di essere qualcosa di più di quel che era, madre, moglie e sorella. So che anche tu non riuscivi a toglierle gli occhi di dosso." "Io non..." mi interruppi, perchè sarebbe stato inutile negare. Chiesi: "E quale è il motivo per cui..?" Castrovalva mi fissò negli occhi per qualche istante prima di rispondere con freddezza: "Cloni."

Giovedì 1 di 4

Stasera e per i prossimi tre giovedì, sarò impegnato nelle serate che la SMS Cantagalletto organizza a favore di Associazioni pro Africa o pro situazioni disperate (stasera Don Gallo e la sua comunità). Oh, laudate impegno civile! In realtà so perchè mi ci sono trovato in mezzo ormai più di un anno e mezzo (rima kitsch voluta). Ed il motivo, la ragazza con cui mi sono lasciato senza mai esserci stato insieme, sarà lì. Forse, anzi sicuramente. Mentre la mia bimba è in ferie, non so in seno a chi piangere. Oppure anche solo se piangere. Soprattutto domani.

Le mie 5 Compagne preferite (most fuckable companions)

1. Tegan Jovanka
2. Romana (I)
3. Peri Brown
4. Jo Grant
5. Zoe



mercoledì 5 settembre 2007

L'ostacolo che non c'è

Cosa mi ha impedito oggi di uscire? Apparentemente nulla. Eppure non ho messo il becco fuori. Avevo due progetti: il primo era scendere in centro, a vedere i nuovi modelli di all star. Ho chiesto a mia sorella se mi accompagnava. Lei ha detto no. Non sono andato in centro a vedere i nuovi modelli di all star. Il secondo era predere la bike e buttarmi su fino a Naso di Gatto e scendere su Marmorassi. Sono passate le cinque, non erano ancora asciutti i braghettini da ciclista (ma ce ne ho anche un altro paio un po' più pesanti e per anni sono andato con pantaloncini normali), ho perso le istruzioni del conta chilometri e ho mandato a puttane la sincronizzazione dello stesso con il diametro della ruota (ma i codici sono disponibili in rete!), e quindi non sono andato in bici. Ho trovato delle arachidi dolci ricoperte di miele, un sacchettino cameo, e l'ho divorato. Il senso di incompiutezza sta crescendo. Domani rivedrò gli amici, anzi "l'amica".

martedì 4 settembre 2007


Il libro che ho finito ieri pomeriggio, il libro che ho iniziato ieri sera.

il Dottor Castrovalva /5

“Se l’unico criterio su cui va a basarsi la riproduzione è l’avvenenza fisica, avremo un incremento sostanziale e diffuso della bellezza, ma, al contempo, se all’avvenenza fisica non vengono associate doti intellettuali, se comunque la scelta insiste sulla frivolezza, la massmedificazione, la clonazione, ogni generazione sarà più stupida della precedente.” spiegò Castrovalva. “Ed in un modo di idioti, noi saremo gli eletti” sorrisi. Castrovalva s’accigliò: “Noi saremo morti, uccisi dalla stupidità. Insultati, ci rifugeremo nel privato. E neppure saremo lasciati soli nella nostra solitudine, ma indicati e derisi, allontanati a sassate, sino a che, una sera tornando a casa, un gruppo di imberbi ragazzini, incitati dai gridolini di troiette succhiacazzi, ci massacrerà a bastonate.” “Mi sembra esagerato. Soprattutto le troiette succhiacazzi.” “E’ il sentiero che porta all’estinzione. Guardati intorno: è già iniziato. Cloni ovunque. E non ci sono più donne brutte.” “Lei guarda solo quello che vuole vedere. La realtà è più complessa.” “Lo sai che la mia domestica nubiana è scappata?”

Tesi/2

Non c’è alcun problema nel constatare che la totale desistenza dall’azione di alcuni individui non generi altro che il tormentarsi erotico di animi maggiormente orientati alla contemplazione. Tali individui che sostano inutili o muovono pochi passi nelle vie, nei negozi o nei centri commerciarli, fanno ostentazione delle loro qualità estetiche sia maschili che femminili. Gli animi, al contrario, che vorrebbero null’altro che starsene tranquilli, non possono fare a meno di indossare il loro abito di inadeguatezza e prospettarsi un futuro di silenzi, lagrime e solitudini. Ancorché la contemplazione dell’altrui adattarsi ai tempi, la clonazione dell’inutilità, sia un forte stimolo nei confronti del mercato editoriale e dell’elettronica di consumo, gli animi annientati e proni non possono fare a meno di chiedersi se davvero non ci sia soluzione differente dal proprio annichilimento sociale e fisico. La risposta, non si discute, è negativa.

sabato 1 settembre 2007

il Dottor Castrovalva /4

Non ho mai indagato sull'ipotesi che potessi essere innamorato sul serio della figlia di Castrovalva. "Ho passato brutti momenti" iniziò Castrovalva, dopo avere fatto segno di accomodarmi. "E' un dolore tra lo stomaco ed il diaframma. Un giorno mi è scappato di essere del tutto sincero. Lei sapeva che ero innamorato, ma faceva finta di niente. Quando ho reso le cose esplicite, ha risposto che era mia amica, che mi voleva bene, ragion per la quale era meglio che mi togliessi di torno.""Ti sei lasciato con la ragazza che non hai mai avuto", sorrise Castrovalva, perchè ero io a parlare e non lui.