lunedì 30 giugno 2008

Eppure...

Non riesco ad uscire da questo stato di indolenza. Ad esempio: adesso una ragazza di poco più che venticinquenne è seduta opposta a me, che lavora ad un documento che si chiama Valutazione di Impatto Acustico. Non è bruttina, anzi, al contrario, è piuttosto ben fatta. Pare simpatica, eppure... Eppure. Appunto. Più di una domanda non sono riuscito fare: e mi sono altresì disinteressato della risposta. Da domani non la vedrò mai più, eppure... Appunto. Eppure. Nel momento in cui sono preso altrove, ma anche altrimenti. Non c'è futuro. Eppure...

domenica 29 giugno 2008

Stabilità

Si pongono le regole di una nuova esistenza. Anzi, si tenta di ritornare a quella stabilità apparente di una decina di anni fa. Che forse è solo un luogo illusorio della memoria, dove pochi istanti di equilibrio sono stati interpretati come condizione di un periodo. Nella consapevolezza che la felicità sia per definizione esclusa da una qualsivoglia profezia sul mio futuro, dovrò provare a riorganizzare la mia solitudine. Anche se ora è difficile pensare ad un divenire, mentre quella sensazione di vuoto localizzata subito sopra il diaframma persiste ora dopo ora, giorno dopo giorno.

lunedì 23 giugno 2008

Fratture e saldature

Alla fine non posso che accorgermi come ci cado ogni volta. Una caduta tragica da cui è sempre più difficile rialzarsi. Perchè ogni volta che cado qualche osso si frattura e, per quanto abbia molte riserve di calcio, la saldatura lascia sempre una deformità che va a sommarsi alle altre. Tutte le volte è diverso, anche se il percorso è simile. Mi espongo sempre troppo e non riesco a governare razionalmente quei sentimenti che non mi sono permessi. Con questa stagione certe cose diventano peggiori. Perchè la carne si scopre e, mentre è più potente l'attrattiva dei corpi, si dimostra in tutta la sua inadeguatezza la mia alienità, il mio non essere assolutamente adatto ai rapporti uomo - donna come sono andati a configurarsi nel corso degli ultimi decenni. La cosa che più è sconvolgente sono i ragazzetti: la dispensa permanente dal lavoro intellettuale che la nostra società ha accordato loro, si è manifestata in un florieggio di muscoli e di atteggiamenti predatori. Sarà l'alimentazione, le radiazioni degli incidenti nucleari degli anni '80, ma pare che la mia inadeguatezza non potrà che perpetrarsi nel tempo e che gli atteggiamenti che i miei coetanei hanno sviluppato o assorbito siano divenuti una caratteristica congenita. Il mio futuro è scritto. La mia solitudine è sancita.