lunedì 29 settembre 2008

Ultimo Giorno

La iato che potrebbe diventare permanente inizia domani, e già sento la paura, la paralizzante sensazione di vertigine, la voglia di scomparire. E mentre il primo che passa ti può portare via, un clone traditore gonfio di birra cruda, non verserai neanche una lacrima per me: non farai altro che andare avanti senza accorgerti d'alcunchè.

OTTOBRE


Forse è finita, forse no, forse ci sarà da lottare, piangere e ridere, o tutto avrà termine domani oppure... Ottobre mese di morte, ottobre fine del mondo, ottobre I'm in love. Ma tu, Ottobre, non mi vuoi, mentre io non posso fare a meno d'amarti, non riesco a non desiderarti. Ottobre, ti voglio.
Devil in high heels, buttersugar delight, my tortureress, my dream. Unattainable.

domenica 28 settembre 2008

Il salto ed il sogno

Pronto a saltare, scommettere, rischiare. Combattere il desiderio di fallire, la voglia di trovare una scusa per togliermi di torno. Non devono esserci scuse o responsabilità addossate ad altri. La caduta dipenderà da una scelta, mentre l'eventuale vittoria sarà frutto del caso.
Ho sognato un sentiero che partiva ai bordi della strada ed era il gretto umido di un ruscello che scorreva fino ad una curva poi il percorso pietroso ascendeva sino a giungere ad un promontorio sul mare. Lì mi sono fermato, il mare che colpiva gli scogli. Ed il pensiero di saltare, mentre il sentiero curvava ed entrava in un bosco perdendosi.

mercoledì 24 settembre 2008

ODIO...

Zucca pelata da Scajoland ti detesto: arrivi out of the blue e ti credi chi sa che... Suoni la chitarra, bravo: anch'io! Hai una gatta? Bene, io ne ho cinque. Ma voi cloni con le vostre moto e la vostra sfacciataggine impudente siete i padroni del mondo, no? Non ci sono insulti abbastanza pesanti nel mio vocabolario per definirvi.

giovedì 18 settembre 2008

Fame #2

Più perdo me stesso, più divengo vuoto. Ed il vuoto va riempito. Amore entra in me. E si attacca alle mie ossa. Il suo volto, il suo corpo, la sua essenza con me, dentro me lungo tutte le ore del giorno. Ma non posso più dirle nulla. E la censura che impongo al mio divenire nell'Amore nutre lo spettro della Rabbia. E mentre l'umiltà mi imporrebbe di non desiderare e di non desiderare di non desiderare, non posso fare a meno di sperare che tutti i pallanuotisti affoghino. Che doni portate all'umanità, falsi idoli trasudanti di cloro? Cloni al disinfettante, gioventù e muscoli votati al nulla, bistecche da macello, neppure degni di essere chiamati esseri viventi, siete meno di un bove, meno di un verme.

mercoledì 10 settembre 2008

FEELS like RAIN

Woke today, felt your side of the bed
The covers were still warm where you'd been laying
You were gone, my heart was filled with dread
You might not be sleeping here again

But it's alright cause I love you, and that's not gonna change
Run me round, make me hurt again and again
But I'll still sing you love songs written in the letters of your name
Brave the storm to come, for it surely looks like rain

Did you ever wake up to the sound of streetcats making love
You would guess from their cries you were listening to a fight
But you know, hate's just the last thing they're thinking of
They're only trying to make it through the night

I only want to hold you, I don't want to tie you down
Or fence you in the lines I might have drawn
It's just that I've gotten used to having you around
My landscape would be empty if you were gone

But it's alright cause I love you, and that's not gonna change
Run me round, make me hurt again and again
But I'll still sing you love songs written in the letters of your name
Brave the storm to come, for it surely looks like rain

Yes it looks like rain, surely looks like rain
Turnin grey and it looks like rain
Here it come again, here come the rain...
Well it looks like rain and feels like rain
Here come the rain...
All my life I've seen rain and I've seen rain...
Rain, rain, go away, I can't take no more rain today...
I can't stand the rain...

(Bob WEIR)


Fame

La scelta della sofferenza silente, il silenzioso scivolare verso l'oblio, mentre continuo a mangiare dolciumi in quantità, ed il mio ventre s'ingrossa, incinto di un feto mostruoso gonfio di veleno, il tuo profilo mi riempie di malinconia. Sogno di legarti, immagino di baciarti, ma finisco per piangere, nel sogno come nella realtà. Mentre per me non sorridi più, sono costretto a sentirti ridere per altri. Cenerentole e collane di perle. Le bugie di Pinocchio sono dogmi, ma adoro il tuo corpo mentre voglio mangiare il tuo cuore e bere la tua anima.

martedì 2 settembre 2008

la fine è nota

C'è sempre qualcuno che è meglio di te
Tu puoi essere solo un amico
E neanche il migliore tra gli amici
ma uno dei tanti
che se ci sono o non ci sono
neanche te ne accorgi

La persona che ero è un'illusione, un insieme di parole dette da altri, ma non ci sono fatti che seguono, tutto è fumo, come nebbia che l'aria gelida dell'inverno scioglie in rugiada che la terra assorbe per nutrire piante e vermi.

venerdì 29 agosto 2008

Deja vu

"Io non posso scegliere, neanche il verme. Tanto vale cercare il meglio. Tanto non cambia mai nulla"

giovedì 28 agosto 2008

generato non creato

Un troll sotto un ponte che guarda con occhi stanchi la linea dell'orizzonte oltre i prati baciati dal sole, agognando, invidiando, amando, piangendo, odiando. Perchè sotto l'ombra del ponte non c'è calore. La sua pelle è sottile e non sopporta il sole, le sue ossa sono così fragili che basterebbe un soffio di vento per spezzarle. E non può non vedere oltre lo spazio azzurro cui l'arco del ponte fa da cornice la bellezza del creato. Che è per tutti ma non per lui....

Che brutte cose la tua prosa riesce a vomitare. Ho perso anche il gusto di scrivere.

lunedì 25 agosto 2008

Staring

"Non vedo che cosa potrei fare per essere diverso da come sono."

domenica 24 agosto 2008

Alta Rupe

Madonna silente ed assenze di peso. All'approssimarsi di un bivio, non tocca a me decidere che strada prendere. Ma chi mi spingerà da una parte o dall'altra è indifferente. E non posso, nel frattempo, fare a meno di ammirarla, capolavoro di carne e ferormoni, mentre un altro clone le si avvicina. Ho poco più di un mese per essere o non essere. Quello che accade è già scritto. Se il risultato mi sarà favorevole avrò comunque perso. Ti ho persa, vi ho perse, vi ho persi. Ho semplicemente perso. E per me, sull'alta rupe, non resta che saltare. Il ritorno degli dei. Ma non c'è compromesso questa volta.

venerdì 22 agosto 2008

Poison dwarves and buoys girls




Love, love, looove, luv. Poison dwarves and buoys girls all concentrated in you my luv. Your body is your soul, and your soul is like fire, so hot the fire in hell. Someday I’ll call you the Caste Harlot, and I’ll dream you as my spouse, so sad and lost. In my nightmares you will be away, lover to and lovin’ someone else. You’re for every one but for me. Love, love, looove, luv.

martedì 19 agosto 2008

Malgrado tutto


Sono contento che tu sia tornata

Aura

Sul computer di casa c’è una cartella nascosta, che non so neanch’io perché l’ho nascosta, che si chiama correspondance. Raccoglie le email che mi scambiavo con Laura dell’università. Mi ero quasi dimenticato che esistesse, la cartella, la corrispondenza e l’aura stessa. Poi sabato mi è ritornato. Visualizza file nascosti e di sistema. Ma poi ne ho aperta solo una. Da me a l’ei. Ma non l’ho letta neppure tutta. C’era qualcosa nel linguaggio che era come non m’appartenesse. Ero in piena età del compromesso. Se non nei momenti in cui irrompeva la Visione di Anna, cosa che m’annichiliva per giorni e giorni, scivolavo sulla vita come un pinguino sul ghiaccio. Non l’ho letta neppure tutta e sono tornato a non visualizzare file nascosti o di sistema. Di Laura dell’Università, peraltro, e da qualche parte l’ho già scritto, non mi ricordo neppure il volto o il corpo. Sarebbe un colpo rincontrarla, riconoscendola d’improvviso, ed in quel momento andare a visualizzare file nascosti o di sistema sepolti così nel profondo della mia memoria. Laura mi piaceva ed è spiacevolmente particolare che non riesca più a darle un volto.

giovedì 7 agosto 2008

nessuna novità. anzi...

La guerra è finita. Abbiamo perso. Ma la storia la scriveranno i vinti, perchè i vincitori sono analfabeti.

Tutte le porte sono chiuse. Sia che abbia bussato, sia che abbia tentato, sia che sia passato oltre. Non ho altro da fare. Solo piangere.

Non c'è pietà per i morti che se la cercano. Morissi anch'io in modo così idiota, vorrei che nessuno accusasse la strada.

Perchè mi ostino a rimanere deluso? Dovrei imparare ad accettare la realtà delle cose. Ma è difficile.

Tutti si fanno o si rifanno una vita. E' giusto, naturale, sacrosanto... Peccato che a me non sia concesso. Non ho possibilità. Non posso scegliere e non posso essere scelto. Ed alla fine il fatto non cambia che va bene chiunque basta non sia io.

martedì 5 agosto 2008

Anticlima

"Chiunque tranne te"

senza parole

Giornata particolare ieri. Per la prima volta da tanto tempo sono arrivato a casa e non c'era nessuno. Nessuno. E poi per tutto il pomeriggio fino a tarda serata. Fosse un periodo normale sarei stato contento. Ieri, invece, è stato un assaggio del futuro, tranne per il fatto che, domani, in tarda serata non arriverà nessuno. Nessuno. Disimparerò a parlare, credo. Continuasse così anche fuori casa. Già ho molte difficoltà ad accostare una sillaba ad un'altra, per non parlare di mettere un concetto compiuto in relazione sintattica con un altro, chè a volte mi vergogno persino di aver aperto bocca, domani mi esprimerò ad occhiate e sospiri, lasciando ad altri il compito di decodificare le inutilità che avrei voluto profferire.

lunedì 4 agosto 2008

Estate

Assolutamente pazzo come un cavallo senza freno ne briglia, senza morso ne sella, vittoria impossibile mentre in lontananza ninfe danzano su schermi piatti stuzzicando pornografi globali, nessun senso o controsenso, è nell’umana natura, dominare o essere dominati, l’età è solo un numero ed anche il detenuto condannato. L’estate, dire, fare, baciare, lettere e testamenti, è la stagione peggiore per gli isterici con tendenze paranoico anarcoidali. Il mondo è quanto di più distante da me si possa immaginare, non c’è speranza o illusione di arrivare ad un compromesso. L’idea è quella di scappare oppure di cambiare oppure di morire. Alcune ipotesi non sono che ipotetiche, mentre il faggio si piega se accarezzato dal vento, non mi aspetto di sentire uno schianto. Ma se smetto di sparare parole a caso e rifletto su quella sillaba – no – sono solo lacrime. Larme. C’è troppo sole.

giovedì 31 luglio 2008

la Lama, la Strega e la Filastrocca

Ogni pensiero è ormai sinonimo di tristezza. Ed il solco che ci divide sta diventando fossato. Ho visto una strega ieri, giovani carni pallide. E mentre rinuncio a ricoprirti d'oro, non posso fare a meno di provare rancore contro il mondo. Chiunque che non sia io, filastrocca ripetuta per millenni. Nessuna prospettiva. Non per me. E come il Capitano dell'Aurora, non posso che perdere progressivamente la speranza nel futuro. Cosa voglio di diverso da ciò che vogliono tutti? Perchè non mi è concesso nulla di quanto per altri, per tanti altri, è un dato scontato. E ci vorrebbe un punto interrogativo, ma è inutile non essendoci una risposta. E neanche la giovane strega si è accorta della mia esistenza. Sento la spinta a regalarti la luna, ma sopporto in silenzio il tuo donarti ai cloni e resisto. Ormai sei una lama nel cuore. Che sta smettendo di sanguinare perchè il sangue è finito. Finito. Ma quanto può durare questa tortura?

lunedì 28 luglio 2008

Minaccia

Il gioco delle alternative va conchiudendosi. Alcune vie semplicemente portano in luoghi bui. E tanto amore non fa altro che produrre bruciando nuvole d'odio. Odio per il mondo, odio per coloro che ci vivono sopra. E rifiutatemi, emarginatemi, negatemi bellezza e felicità, non vi darò la soddisfazione di vedermi piangere. Ma attenti a non morire, cloni bastardi.

domenica 20 luglio 2008

CANTATA


Cito a memoria da una cantata del periodo romano di Handel:


Perchè non dona ad altri

le sue acque il fiume?

Perchè al mare le promise

Binario tronco

Dopo un breve viaggio, il treno entra in stazione, cinque minuti di ritardo, ci scusiamo con la clientela per il disagio, e, scambio dopo scambio, viene indirizzato sul binario tronco. Mentre ascolto una trasmissione mattutina che mi racconta come l'attrazione, la ricerca dell'anima gemella e l'amore siano determinati dai livelli di un ormone chiamato testosterone che è al contempo responsabile del buon funzionamento del cervello, scopro di essere un insieme di geni che scomparirà vittima delle leggi dell'evoluzione. Che poi sia evoluzione, involuzione o stagnazione, non mi deve interessare. I miei ormoni non ricevono risposta. La felicità non è raggiungibile. La mia mente è destinata a spegnersi. Lentamente. Nessun contributo al miglioramento della specie umana. Tutto perso. I cloni hanno vinto.

giovedì 17 luglio 2008

A look at the sunny side

Si parla tanto di crisi dell'economia globale. Aumentano i prezzi, diminuiscono i consumi, l'inflazione schizza in alto... e così via. Ma bisogna avere fiducia: una grande e bella catastrofe successissiva al tracollo del sistema capitalistico ci sbarazzerebbe sicuramente di: 1) carrozzieri disonesti; 2) animatori turistici in vena di far carriera; 3) giovani briatori cocainomani. Forse ci toglieremo di torno anche i palazzinari e forse i pallanuotisti, i calciatori e assimilabili. Certo rimarei comunque solo e spiantato, ma sicuramente sarei più contento.

martedì 15 luglio 2008

Pigrizia

La consapevolezza di non poter essere altro che quello che sono la inghiotto ma non la digerisco. Assolutamente. Definito pessimista, fissato, insopportabile, pesante e pazzo, vorrei che luccicasse almeno, sotto l’acqua, sotto il fango, un ninnolo di speranza.

Ma il lago rimane opaco, anche nelle belle giornate, l’acqua non è mai limpida.

Solitamente, nella patologia o nella normalità, le tensioni che mi spingono di qua o di là, onde contro gli scogli, generano stupratori e serial killer. Il gentilsesso deve solo ringraziare la mia pigrizia.

lunedì 7 luglio 2008

Space voyage

"Non alludo semplicemente ad un disagio rispetto a quanto mi trovo intorno o di fronte, ma semplicemente a un dolore esistenziale che mi fa chiedere se valga la pena continuare." sussurrò il Capitano, senza distogliere lo sguardo dal visore di prua che continuava a trasmettere l'incessante variare degli ammassi stellari, mentre l'Aurora scivolava con incoscienza nel vuoto iperspaziale tra Terra e Mare, terzo pianeta del secondo sistema stellare a destra della costellazione della Bilancia. "Nel momento in cui non c'è speranza nella possibilità che la rotta cambi, non c'è alcuno stimolo al divenire materiale o allo sviluppo orizzontale della prospettiva. Se si è arrivati alla fine del viaggio e la destinazione non piace, nell'impossibilità di ripartire, tanto vale affogare." Il tempo nell'iperspazio è del tutto indipendente dalla gravità, così gli sforzi che il Nostromo aveva fatto per dimagrire si erano rivelati vani non appena superato Rigel IV. L'unica donna a bordo si chiamava Hope. Al Capitano era stato proibito anche solo di immaginarne il colore dei capelli. Il Nostromo pensava fossero biondo-verdi come quelli di sua nonna. Ad Hope, dal canto suo, bastava immaginare di sedurre il drone industriale che con il suo trapano a percussione fissava in successione i perni che le vibrazioni del viaggio iperspaziale tendevano a fare uscire dai loro orifizi metallici. Adorava il suo elmo cromato d'azzurro. Accarezzando il cavo d'accompagnamento del drone, non poteva fare a meno di provare nostalgia di casa. Il Capitano sospirò, mentre il collo del Nostromo si spezzava per l'accellerazione improvvisa ed il drone sintetizzava: "Foglie Morte." I capelli di Hope non erano biondo-verdi o almeno non più.

Sei secoli dopo, su Mare, un dinodoploco alzò una delle sue dodici antenne visive dalla sabbia, disturbato dall'ultimo frammento dell'Aurora che bruciava nell'atmosfera con un fastidioso sibilo insonoramente sordo.

Profeta inascoltato mancato

Passo il weekend in compagnia dei morti sentimenti di serie televisive già trasmesse, guardando altri sviluppare fantastiche vite d'amore e di morte. Ed interrompo per ascoltare gli hawkwind, irreale utopia, attacco sonoro di un tempo ormai perso. Mi viene voglia di diventare un profeta, ma al termine m'accorgo come il mondo sia ormai in mano ai cloni che, senza sforzo ed impavida incoscienza, ottengono tutto ciò che vogliono. Basta chiedere. Per loro la risposta è sempre sì. Hanno vinto, ed il mondo sta andando in malora. Contenti loro.

venerdì 4 luglio 2008

Attacco estivo

Il calore del sole li rivela di giorno, insieme di griffe e muscoli non funzionanti, senza occhi, solo occhiali, pelle color cuoio. Addominali, addome, domine. E le gregarie compari in coppia. Riviste 'patinate e marche, discobeach, happy hour, cocaina. Sulle moto, motorini, assenza di regole. Re, dio, imperatore al Governo, fedifrago. Ma non cambierà. E se fino a ventanni fa più l'età si avanzava e si costruiva un diverso rapporto tra le persone forse, o è solo un passato mitico inesistente, mentre adesso si è eterni ventenni con l'ethos di Quelli. Fuori dalle loro tane. E troppe coppie, troppie.

Occhio di lucertola. Nascosto. Aborigene. Insetti. Ali. Bruchi. Vermi. Carne. Ventre. Madonna. Labbra. Bacio. Impossibilità. Suicidio. Morte. A. Le associazioni, conseguenze irredimibili del divenire. Il mio aspetto non è una variabile indipendente. Se dovessi o potessi scegliere non avrei dubbi.

giovedì 3 luglio 2008

La Maschera

Indossarla non è + facile come lo era in passato. Il tempo trascorso ne ha opacizzato la superficie e screpolato la smaltatura. Ed è diventata pesante. Le cinghie che la assicurano al vero volto si stringono come uno strumento di tortura. Ma, lo stesso, la Maschera is on.



But... but... but... butter booty

Girls around 'r hot an' cutie



A wooden angel enlights my memories



A slutty demon rapes my future
A demon slut burns my soul



My naked heart unchained to you



I've lost hope, I'm loosing my grip on reality



angels, demons, sluts and witches

tear my soul in tiny pieces

An android

A metà degli anni ottanta del secolo scorso, ci si assembrava di fronte al portone della scuola per dieci minuti, un quarto o mezz'ora, attendendo che s'aprisse al suono della campana. Di quell'assembramento ricordo poco e niente. Eppure è stato per tre anni di fila, 9 o 10 mesi l'anno. Pochi volti di quelli che dovevano essere dai duecento ai trecento bimbi adulti. Neanche dei miei compagni di classe ho una memoria certa, forse di quattro o cinque... Gli altri non hanno lasciato traccia. Lei me la ricordo, anche perchè all'epoca non era solo tra le migliori, ma era La Migliore, la Queen Bitch. Era un'epoca in cui non tutte le ragazzine erano fighe. Anzi, era proprio il contrario. Era l'incrocio tra goffagine preadolescenziale ed abbigliamento che allora creava un risultato del tutto opposto a quanto produce oggi. Comunque Lei era la migliore.
Ora, io ammasso d'ormoni e d'adipe qual'ero, non ricordo alcunchè. Lei, che si è mantenuta abbastanza bene (non c'è paragone, comunque: cristallizza ancora il fascino d'allora) di me si ricordava...
Oggi l'ho intravista appanchinata con un tipo. Che altro non dovrebbe essere, ma ne ho solo intravisto la sagoma, un mio compagno di scuola. Dei cinque anni successivi. Per quanto si tenti di far finta di nulla, la gabbia della realtà non ha confini molto grandi.

martedì 1 luglio 2008

Silenzio... alla fine

Non c'è alcuna soddisfazione nel silenzio. Poche occhiate e nessun sorriso. Disegnato e progettato per essere s0lo, questi ultimi anni mi hanno definitivamente sottratto la speranza di poter essere differente, di poter ottenere quello per cui l'esistenza stessa sembrava essere qualcosa di differente dall'assommarsi insensato di momenti consequenziali, quel qualcosa che in assenza di una migliore definizione potrebbe dirsi felicità. Ormai la bellezza mi travolge, come un'onda che fa perdere l'equilibrio, acqua di mare che scivola addosso senza lasciare altro che sale sulla mia pelle. Echi d'estate. Ma davvero la visione di quello che non può che rimanere altro da me mi travolge. E tutte le cose che vorrei dire, me le porto dentro. E forse queste parole circonvolute cattedrali di barocchismi di pixel assomiglierebbero a quelle altre, un insieme triste e senza senso. Mi accorgo tra l'altro di non avere altre lacrime da versare, nessuna recriminazione da esternare, nessun rancore, davvero, solo quel contemplare l'abisso, anzi l'Abisso, che è il finale di ogni storia. L'unica persona con cui potrò mai condividere l'anima sono io, tutto parte e ritorna a me, sfera immobile ed opaca. Nessuna salvezza. Parole senza fiato pronunciate in silenzio.

lunedì 30 giugno 2008

Eppure...

Non riesco ad uscire da questo stato di indolenza. Ad esempio: adesso una ragazza di poco più che venticinquenne è seduta opposta a me, che lavora ad un documento che si chiama Valutazione di Impatto Acustico. Non è bruttina, anzi, al contrario, è piuttosto ben fatta. Pare simpatica, eppure... Eppure. Appunto. Più di una domanda non sono riuscito fare: e mi sono altresì disinteressato della risposta. Da domani non la vedrò mai più, eppure... Appunto. Eppure. Nel momento in cui sono preso altrove, ma anche altrimenti. Non c'è futuro. Eppure...

domenica 29 giugno 2008

Stabilità

Si pongono le regole di una nuova esistenza. Anzi, si tenta di ritornare a quella stabilità apparente di una decina di anni fa. Che forse è solo un luogo illusorio della memoria, dove pochi istanti di equilibrio sono stati interpretati come condizione di un periodo. Nella consapevolezza che la felicità sia per definizione esclusa da una qualsivoglia profezia sul mio futuro, dovrò provare a riorganizzare la mia solitudine. Anche se ora è difficile pensare ad un divenire, mentre quella sensazione di vuoto localizzata subito sopra il diaframma persiste ora dopo ora, giorno dopo giorno.

lunedì 23 giugno 2008

Fratture e saldature

Alla fine non posso che accorgermi come ci cado ogni volta. Una caduta tragica da cui è sempre più difficile rialzarsi. Perchè ogni volta che cado qualche osso si frattura e, per quanto abbia molte riserve di calcio, la saldatura lascia sempre una deformità che va a sommarsi alle altre. Tutte le volte è diverso, anche se il percorso è simile. Mi espongo sempre troppo e non riesco a governare razionalmente quei sentimenti che non mi sono permessi. Con questa stagione certe cose diventano peggiori. Perchè la carne si scopre e, mentre è più potente l'attrattiva dei corpi, si dimostra in tutta la sua inadeguatezza la mia alienità, il mio non essere assolutamente adatto ai rapporti uomo - donna come sono andati a configurarsi nel corso degli ultimi decenni. La cosa che più è sconvolgente sono i ragazzetti: la dispensa permanente dal lavoro intellettuale che la nostra società ha accordato loro, si è manifestata in un florieggio di muscoli e di atteggiamenti predatori. Sarà l'alimentazione, le radiazioni degli incidenti nucleari degli anni '80, ma pare che la mia inadeguatezza non potrà che perpetrarsi nel tempo e che gli atteggiamenti che i miei coetanei hanno sviluppato o assorbito siano divenuti una caratteristica congenita. Il mio futuro è scritto. La mia solitudine è sancita.

mercoledì 28 maggio 2008

la Figlia di Castrovalva - End, maybe

Chissà se c'è una temperatura oltre la quale il ghiaccio può prendere fuoco. Il vago ricordo di qualche canzone anni ottanta. Posso guardarti. Posso parlarti. Non riesco a disprezzarti neppure quando mi dai più fastidio. Non sei capace di amarmi, eppure non riesco a dimenticare quello che mi sussurri nei sogni. Non importa, non voglio più scrivere di te. Almeno in questo luogo.

La figlia di Castrovalva si allontana. Non la saluto. Parlavamo lingue diverse. Peccato. Non sono un clone. Forse neppure lei, ma il dubbio resta.

martedì 27 maggio 2008

Businness talks

Si spendono tante parole per non dire nulla... E parliamo solo di lavoro allora. Seguono ore di silenzio. Intervallate dalla sua voce al telefono. Adieu.

martedì 13 maggio 2008

Addizioni/addictions

"Quel sorriso che vedo sempre più raramente sul tuo viso mentre parli con me mi manca terribilmente. Sai che non riesco fare a meno di cercare il tuo sguardo, di fissare i tuoi occhi, di accarezzare con il pensiero i tuoi capelli ed il tuo viso, di sognare di notte i tuoi baci... Non sono più quello di una volta, mi dici. Ma vorrei chiederti: che cambia? Non ero, non sono e non sarò mai un clone. E mentre mi paragoni a tuoi amori passati, non riesco a non pensare in che modo cercare di essere tra i tuoi amori futuri. Mi basta una tua smorfia di ribrezzo per ricordarmi l'impossibilità di anche solo illudermi di poter essere preso in considerazione. Ma non riesco a staccarmi, non riesco a non pensarti".

"Mi fai proprio arrabbiare, inutile bambino viziato. Hai tutto e credi di non aver niente. Sei come tutti gli altri."

"So che ti faccio schifo, ma non riesco ad arrendermi alla fredda consenquenzialità del risultato di un'addizione."

"Sei diventato troppo pessimista, non eri così."

"Se fossi ottimista non sarei un illuso?"

mercoledì 7 maggio 2008

Moltiplicazioni

Una verità incontrovertibile tra tante ipotesi che circolavano sul mio conto era di come fosse facile sopravvalutarmi. Già nei miei primi risultati scolastici si poteva intravedere la più totale assenza di genio. Quel semplice interagire tra memoria e logica che sono le tabelline si era rivelato un traguardo il cui raggiungimento è avvenuto solo alla fine di un percorso ostico e il risultato sembra a molti da me poco interiorizzato a tutt'oggi.

Mentre la figlia di Castrovalva mi accusa di imperdonabile pessimismo, mentre giorno dopo giorno mi ritrovo senza un pezzo, gli oggetti del mio desiderio si mantengono oltre la linea dell'orizzonte.

martedì 29 aprile 2008

io sono una FAMIGLIA

Mentre il sonno non mi è concesso, e le ore di riposo sono solo apparenza, non riesco che a lamentare la mia solitudine... Ho anche la mia categoria statistica in cui ricadere da qui a qualche anno: famiglia di un solo componente. In aumento quantitativo negli ultimi anni. Maledetti cloni. La fine è prossima.

giovedì 24 aprile 2008

Certe cose non cambiano...



Certe cose non cambiano

E' inevitabile tornare a Lei

Anche solo un pensiero

ed una ricerca su google

Perchè Lei è sempre il motore primo

mercoledì 23 aprile 2008

Nuotare in una pozza putrida

Quello che mi atterisce di più nella mia relazione con la figlia di Castrovalva è il fatto che è totalmente assente anche solo l'illusione della possibilità di un divenire del nostro rapporto. Le parole sono dette, le domande fatte, le risposte date. E non cambia nulla. All'apparenza, almeno. Lei non sarà mai mia, ma non smetto d'amarla. E, mentre la tristezza della situazione è un ago conficcato nel cuore, sono pervaso da un senso di disperata sicurezza.

sabato 19 aprile 2008

Mesi in contemplazione

L'avevo detto. L'avevo scritto. E l'ho fatto. Mi sono strappato il cuore. Il problema che si chiama "esistenza nella sopravvivenza" non è risolto. Il cuore sanguinante e pulsante è rimasto stretto nella mia mano e non ho potuto (non posso!) fare a meno di continuare a contemplarlo.
Claudia non c'è più, è scivoltata sul pavimento nel corso dell'operazione e qualcuno deve averne disperso gli avanzi in qualche scarico, oppure raccolta e portata via o chissà. Vittima o carnefice in tutta questa incompleta transizione dall'infanzia alla vecchiaia, non merita alcun rimpianto. E, per ora, fino ad ora, nessun riconoscimento.
Non era del tutto imprevedibile, ma mi trovo innamorato della figlia di Castrovalva. Forse è un clone, forse è solo una bambina capricciosa, ma riempie i miei pensieri. Contemplo il mio cuore, che non è più protetto dalla cassa toracica e percepisce molto bene queste cose, e so che anche lei non mi vorrà mai, che preferirà il primo clone che passa. Ed anche se adesso è sola, è solo questione di giorni, e l'avrò persa. L'impossibilità di un mio divenire sentimentale non smette di atterrirmi. Ma cosa posso fare oltre piangere? Che sia grasso, magro, con i capelli lunghi, corti, pettinati, spettinati, vestito così come capita oppure similclone, non cambia nulla, non può cambiare nulla: il mio scheletro e la mia forma sono queste, non c'è possibilità di miglioramento o metamorfosi. A volte mi stupisco di immaginare di tentarci, oppure di dimenticare come sono. Ma basta il riflesso in una vetrina, e gli sguardi dei cloni per la strada (o l'assenza di riconoscimento della mia esistenza) per riportarmi alla realtà. In più, novità di questi ultimi anni, ho invidia per le coppie di cloni o di persone, che hanno possibilità di sviluppo a me precluse. La figlia di Castrovalva mi dice che sta così bene da sola, ma le ho già accennato che lei non ha idea di cosa sia la vera solitudine, e so che tutti i cloni che assediano il suo corpo rischiano di conquistare, per nulla interessati, il suo cuore. Tutti loro, tranne io.

giovedì 10 gennaio 2008

il calore del peltro

Tralascio i luoghi della memoria e della riflessione, perchè non ho voglia ne di ricordare ne di riflettere. Così, con trasandata istintualità, le dico ciò che penso, le mostro ciò che provo. Perchè voglio perderla, perchè voglio punirmi. Ho perso Anna, ho perso Laura, ho perso Claudia, sto perdendo Laura, ho lasciato scappare Michela, ho dimenticato Manuela, Valentina e quell'altra di cui non ricordo neppure il nome. Ed altre, di cui ricordare anche solo il nome sarebbe stato un favore. Ogni parola che esce dalla mia bocca è così intrisa di dolore da risultare incomprensibile. Non voglio tenere gli occhi aperti. La luna comincia a svanire nel chiarore dell'alba. Non posso aspettare che il battito del mio cuore si fermi, poggiato su di un freddo piatto di peltro. Devo morire sotto il tacco. Disprezzami, insultami ma evita di sorridermi. Qualche foto non mia, che altro mi rimarrà di te domani? Se ci sarà domani, se una volta che il sole è calato... Vegeto alla fine del tempo, nessuna utopia che lanci un segnale di speranza. Anche se poi non è che falsità, mi si lasci illudere ogni tanto.

giovedì 3 gennaio 2008

Fotografie - primo pensiero 08

Di Michela non mi rimane nulla se non il ricordo, neanche una foto. E' ironico, proprio lei che era stata affidata alla pellicola, comparsa in un film di cui non ho neanche una copia. Era molto bella.

Laura l'ho conosciuta in università. Forse ci sarebbe potuto essere qualcosa oppure era solo una mia illusione. Non saprei riconoscerla, e di lei mi sono ricordato solo ieri. Ho passato, a pensarci, solo pochi anni della mia vita senza avere qualche Laura intorno. Forse un poco s'assomigliavano. Era di Voltri.

Oggi ho alcune foto, ma sono solo come allora.