martedì 29 aprile 2008

io sono una FAMIGLIA

Mentre il sonno non mi è concesso, e le ore di riposo sono solo apparenza, non riesco che a lamentare la mia solitudine... Ho anche la mia categoria statistica in cui ricadere da qui a qualche anno: famiglia di un solo componente. In aumento quantitativo negli ultimi anni. Maledetti cloni. La fine è prossima.

giovedì 24 aprile 2008

Certe cose non cambiano...



Certe cose non cambiano

E' inevitabile tornare a Lei

Anche solo un pensiero

ed una ricerca su google

Perchè Lei è sempre il motore primo

mercoledì 23 aprile 2008

Nuotare in una pozza putrida

Quello che mi atterisce di più nella mia relazione con la figlia di Castrovalva è il fatto che è totalmente assente anche solo l'illusione della possibilità di un divenire del nostro rapporto. Le parole sono dette, le domande fatte, le risposte date. E non cambia nulla. All'apparenza, almeno. Lei non sarà mai mia, ma non smetto d'amarla. E, mentre la tristezza della situazione è un ago conficcato nel cuore, sono pervaso da un senso di disperata sicurezza.

sabato 19 aprile 2008

Mesi in contemplazione

L'avevo detto. L'avevo scritto. E l'ho fatto. Mi sono strappato il cuore. Il problema che si chiama "esistenza nella sopravvivenza" non è risolto. Il cuore sanguinante e pulsante è rimasto stretto nella mia mano e non ho potuto (non posso!) fare a meno di continuare a contemplarlo.
Claudia non c'è più, è scivoltata sul pavimento nel corso dell'operazione e qualcuno deve averne disperso gli avanzi in qualche scarico, oppure raccolta e portata via o chissà. Vittima o carnefice in tutta questa incompleta transizione dall'infanzia alla vecchiaia, non merita alcun rimpianto. E, per ora, fino ad ora, nessun riconoscimento.
Non era del tutto imprevedibile, ma mi trovo innamorato della figlia di Castrovalva. Forse è un clone, forse è solo una bambina capricciosa, ma riempie i miei pensieri. Contemplo il mio cuore, che non è più protetto dalla cassa toracica e percepisce molto bene queste cose, e so che anche lei non mi vorrà mai, che preferirà il primo clone che passa. Ed anche se adesso è sola, è solo questione di giorni, e l'avrò persa. L'impossibilità di un mio divenire sentimentale non smette di atterrirmi. Ma cosa posso fare oltre piangere? Che sia grasso, magro, con i capelli lunghi, corti, pettinati, spettinati, vestito così come capita oppure similclone, non cambia nulla, non può cambiare nulla: il mio scheletro e la mia forma sono queste, non c'è possibilità di miglioramento o metamorfosi. A volte mi stupisco di immaginare di tentarci, oppure di dimenticare come sono. Ma basta il riflesso in una vetrina, e gli sguardi dei cloni per la strada (o l'assenza di riconoscimento della mia esistenza) per riportarmi alla realtà. In più, novità di questi ultimi anni, ho invidia per le coppie di cloni o di persone, che hanno possibilità di sviluppo a me precluse. La figlia di Castrovalva mi dice che sta così bene da sola, ma le ho già accennato che lei non ha idea di cosa sia la vera solitudine, e so che tutti i cloni che assediano il suo corpo rischiano di conquistare, per nulla interessati, il suo cuore. Tutti loro, tranne io.