lunedì 4 agosto 2008
Estate
Assolutamente pazzo come un cavallo senza freno ne briglia, senza morso ne sella, vittoria impossibile mentre in lontananza ninfe danzano su schermi piatti stuzzicando pornografi globali, nessun senso o controsenso, è nell’umana natura, dominare o essere dominati, l’età è solo un numero ed anche il detenuto condannato. L’estate, dire, fare, baciare, lettere e testamenti, è la stagione peggiore per gli isterici con tendenze paranoico anarcoidali. Il mondo è quanto di più distante da me si possa immaginare, non c’è speranza o illusione di arrivare ad un compromesso. L’idea è quella di scappare oppure di cambiare oppure di morire. Alcune ipotesi non sono che ipotetiche, mentre il faggio si piega se accarezzato dal vento, non mi aspetto di sentire uno schianto. Ma se smetto di sparare parole a caso e rifletto su quella sillaba – no – sono solo lacrime. Larme. C’è troppo sole.
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