martedì 19 agosto 2008
Aura
Sul computer di casa c’è una cartella nascosta, che non so neanch’io perché l’ho nascosta, che si chiama correspondance. Raccoglie le email che mi scambiavo con Laura dell’università. Mi ero quasi dimenticato che esistesse, la cartella, la corrispondenza e l’aura stessa. Poi sabato mi è ritornato. Visualizza file nascosti e di sistema. Ma poi ne ho aperta solo una. Da me a l’ei. Ma non l’ho letta neppure tutta. C’era qualcosa nel linguaggio che era come non m’appartenesse. Ero in piena età del compromesso. Se non nei momenti in cui irrompeva la Visione di Anna, cosa che m’annichiliva per giorni e giorni, scivolavo sulla vita come un pinguino sul ghiaccio. Non l’ho letta neppure tutta e sono tornato a non visualizzare file nascosti o di sistema. Di Laura dell’Università, peraltro, e da qualche parte l’ho già scritto, non mi ricordo neppure il volto o il corpo. Sarebbe un colpo rincontrarla, riconoscendola d’improvviso, ed in quel momento andare a visualizzare file nascosti o di sistema sepolti così nel profondo della mia memoria. Laura mi piaceva ed è spiacevolmente particolare che non riesca più a darle un volto.
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