Un troll sotto un ponte che guarda con occhi stanchi la linea dell'orizzonte oltre i prati baciati dal sole, agognando, invidiando, amando, piangendo, odiando. Perchè sotto l'ombra del ponte non c'è calore. La sua pelle è sottile e non sopporta il sole, le sue ossa sono così fragili che basterebbe un soffio di vento per spezzarle. E non può non vedere oltre lo spazio azzurro cui l'arco del ponte fa da cornice la bellezza del creato. Che è per tutti ma non per lui....
Che brutte cose la tua prosa riesce a vomitare. Ho perso anche il gusto di scrivere.
giovedì 28 agosto 2008
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