La consapevolezza di non poter essere altro che quello che sono la inghiotto ma non la digerisco. Assolutamente. Definito pessimista, fissato, insopportabile, pesante e pazzo, vorrei che luccicasse almeno, sotto l’acqua, sotto il fango, un ninnolo di speranza.
Ma il lago rimane opaco, anche nelle belle giornate, l’acqua non è mai limpida.
Solitamente, nella patologia o nella normalità, le tensioni che mi spingono di qua o di là, onde contro gli scogli, generano stupratori e serial killer. Il gentilsesso deve solo ringraziare la mia pigrizia.
martedì 15 luglio 2008
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1 commento:
Alle definizioni si è aggiunto: maligno. Mah...
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