L'avevo detto. L'avevo scritto. E l'ho fatto. Mi sono strappato il cuore. Il problema che si chiama "esistenza nella sopravvivenza" non è risolto. Il cuore sanguinante e pulsante è rimasto stretto nella mia mano e non ho potuto (non posso!) fare a meno di continuare a contemplarlo.
Claudia non c'è più, è scivoltata sul pavimento nel corso dell'operazione e qualcuno deve averne disperso gli avanzi in qualche scarico, oppure raccolta e portata via o chissà. Vittima o carnefice in tutta questa incompleta transizione dall'infanzia alla vecchiaia, non merita alcun rimpianto. E, per ora, fino ad ora, nessun riconoscimento.
Non era del tutto imprevedibile, ma mi trovo innamorato della figlia di Castrovalva. Forse è un clone, forse è solo una bambina capricciosa, ma riempie i miei pensieri. Contemplo il mio cuore, che non è più protetto dalla cassa toracica e percepisce molto bene queste cose, e so che anche lei non mi vorrà mai, che preferirà il primo clone che passa. Ed anche se adesso è sola, è solo questione di giorni, e l'avrò persa. L'impossibilità di un mio divenire sentimentale non smette di atterrirmi. Ma cosa posso fare oltre piangere? Che sia grasso, magro, con i capelli lunghi, corti, pettinati, spettinati, vestito così come capita oppure similclone, non cambia nulla, non può cambiare nulla: il mio scheletro e la mia forma sono queste, non c'è possibilità di miglioramento o metamorfosi. A volte mi stupisco di immaginare di tentarci, oppure di dimenticare come sono. Ma basta il riflesso in una vetrina, e gli sguardi dei cloni per la strada (o l'assenza di riconoscimento della mia esistenza) per riportarmi alla realtà. In più, novità di questi ultimi anni, ho invidia per le coppie di cloni o di persone, che hanno possibilità di sviluppo a me precluse. La figlia di Castrovalva mi dice che sta così bene da sola, ma le ho già accennato che lei non ha idea di cosa sia la vera solitudine, e so che tutti i cloni che assediano il suo corpo rischiano di conquistare, per nulla interessati, il suo cuore. Tutti loro, tranne io.
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