giovedì 10 gennaio 2008
il calore del peltro
Tralascio i luoghi della memoria e della riflessione, perchè non ho voglia ne di ricordare ne di riflettere. Così, con trasandata istintualità, le dico ciò che penso, le mostro ciò che provo. Perchè voglio perderla, perchè voglio punirmi. Ho perso Anna, ho perso Laura, ho perso Claudia, sto perdendo Laura, ho lasciato scappare Michela, ho dimenticato Manuela, Valentina e quell'altra di cui non ricordo neppure il nome. Ed altre, di cui ricordare anche solo il nome sarebbe stato un favore. Ogni parola che esce dalla mia bocca è così intrisa di dolore da risultare incomprensibile. Non voglio tenere gli occhi aperti. La luna comincia a svanire nel chiarore dell'alba. Non posso aspettare che il battito del mio cuore si fermi, poggiato su di un freddo piatto di peltro. Devo morire sotto il tacco. Disprezzami, insultami ma evita di sorridermi. Qualche foto non mia, che altro mi rimarrà di te domani? Se ci sarà domani, se una volta che il sole è calato... Vegeto alla fine del tempo, nessuna utopia che lanci un segnale di speranza. Anche se poi non è che falsità, mi si lasci illudere ogni tanto.
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