sabato 25 settembre 2010
Là Mentò
Ho sognato una carezza _____ La mia mano impura
il mio palmo sulle colline _____febbre e lussuria
scivolava dolcemente _______corpi violentati
la sua pelle e la purezza ______sangue tra le labbra
Non credo che ci possa essere
un domani quando non c'è stato
un ieri. Quante parole inutili
riesci a dire nei miei sogni
E se non riesco ad averti ecco
un'altra che può solo rifiutarmi
come te prima di lei o
come lei prima di un'altra
Perchè è un circolo del pianto
un'agonia senza morfina
Malattia _______Ti amo
Rifiuto ________Ti prego
Rimpianto ______Rimpianto
il mio palmo sulle colline _____febbre e lussuria
scivolava dolcemente _______corpi violentati
la sua pelle e la purezza ______sangue tra le labbra
Non credo che ci possa essere
un domani quando non c'è stato
un ieri. Quante parole inutili
riesci a dire nei miei sogni
E se non riesco ad averti ecco
un'altra che può solo rifiutarmi
come te prima di lei o
come lei prima di un'altra
Perchè è un circolo del pianto
un'agonia senza morfina
Malattia _______Ti amo
Rifiuto ________Ti prego
Rimpianto ______Rimpianto
Cave canem
Du Du Du
no brain
no pain
Dreaming of seeing a flower grow
her beauty stronger everyday
A kiss on an oldwoman cheek
my eyes closed
Remembering the time flowing to
a city near and far away
The past the end no way
du du duh
no pain
Her smile so innocent
my glares like dirt on her skin
of her naked body
trapp'd in my mind
Let me go
Let me be
du du tu
no chain
no brain
no pain
Dreaming of seeing a flower grow
her beauty stronger everyday
A kiss on an oldwoman cheek
my eyes closed
Remembering the time flowing to
a city near and far away
The past the end no way
du du duh
no pain
Her smile so innocent
my glares like dirt on her skin
of her naked body
trapp'd in my mind
Let me go
Let me be
du du tu
no chain
Tea Drop
Time cares for no one
endless line with a beginning but no end
across the universe and so on
Devious chancellors and forgotten emperors
reigned in rusted ages only to be remeber'd
over hundreds of others liv'd in fortuitous times
dead without being lov'd or rap'd
endless line with a beginning but no end
across the universe and so on
Devious chancellors and forgotten emperors
reigned in rusted ages only to be remeber'd
over hundreds of others liv'd in fortuitous times
dead without being lov'd or rap'd
giovedì 1 ottobre 2009
Al tramonto, la carnefice
Nelle giornate che si trascinano sempre uguali, in inutili argormenti sull'impossibilità del divenire e sulla ineluttabilità della solitudine presente e futura, non posso non chiedermi che cosa sto aspettando, sapendo che non arriverà nulla. La risposta che mi sono dato è: il carnefice. Questa figura mitica è l'ultima donna, la predestinata, il cui rifiuto sarà il decreto della mia annichilazione. Alcuni volti del passato o potenze di domani hanno nella loro stessa esistenza la promessa del supplizio. Alcune sarà meglio non incontrarle, anche se la loro presenza nel mondo non riesco ad ignorare, altre sarà inevitabile... Quel che sarà, sia. Oggi non mi importa. C'è poca voglia di andare avanti, anche se quel poco mi farà svegliare domattina.
martedì 29 settembre 2009
Incrocio
Chissà perchè quando la incontro ci tiene sempre a farmi sapere che è fidanzata. E quel che segue è sempre il ritirarsi di un'onda dalla spiaggia, schiuma che scompare frizzando. Soffice sorriso, madonna dai piccoli denti. Persa molti anni fa, come tante. Come troppe. Ma per quanto mi chieda, mi rifiuto di confessarle che la mia vita ha smesso di progredire da molto tempo.
martedì 22 settembre 2009
Nuova Feltrinelli a Genova via Ceccardi
Alcune precisazioni: non vorrei essere eccessivamente pedante o lamentevolmente fastidioso, ma, altresì, non riesco a non notare come, in una libreria all’una e mezza, in piena pausa pranzo, uno vorrebbe non essere costretto a farsi largo a spallate. Anche se inizialmente promettente da un punto di vista commerciale, alla lunga potrebbe generare indolente disaffezione da parte di alcune maggioranze di topi da libreria. Eppoi la classica così vicina al cielo, vertice di scala, ma sempre in zona di transito. Chissà. Mio dio, che rumore nell’incrocio e perché c’è sempre quacuno che copre le zone su cui l’occhio vuol cadere ed i reparti un tempo più appartati, per quanto spogli, allora e adesso, sono isole nella corrente. Sarà che cercavo qualcosa di specifico, non trovandolo, ma la seconda volta ha infranto quell’euforica impressione della prima. Oggi ho salito solo tre gradini, ma ho sempre in testa Bologna quindici anni fa. Forse oggi è diverso, o sono solo differente io, ma chissà, delusione.
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