martedì 14 aprile 2009
Death trap
Ho concluso quel che potevo e volevo concludere. Tra poco più di un mese non avrò più nulla. Dovrò iniziare tutto di nuovo da capo. Oppure smettere di inseguire la vita, arrendermi all'impossibilità del divenire, ed abbandonare il mondo. Esilio dal mondo. Ovvero ricerca di un mondo vuoto. La morte è per gli schizofrenici ed i depressi. Avessi una malattia potrei curarla. Anche se davvero non si può gurire dallla schizofrenia o dalla depressione, ci sono modi per tenerle sotto controllo. Le pilloline della felicità. Non per me, niente di tutto ciò. La tristezza che provo, mentre ogni rifiuto è uno, non ha un nterruttore. E' come una miccia che brucia lenta verso le polveri. Ma l'esplosione che mi libererà da ogni umana sofferenza è lontana oltre l'orizzonte. Niente autobiografismi, ma la tensione cosmica del mio inconcludere alcunchè, trovarmi a mezzavia senza nulla e nessuna, oppure molto meno di metà, che quarantatre è un numero perfetto, o RC, monkey on elastic, feelin' like Jesus Christ headin' for the station(/ of the Cross)... Arreso casomai demonica persistenza tempo zero.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento